Lezione 1: Il mood, che cosa si prova
Ciao, sono Luisa, danzatrice sciamanica, drammaterapeuta, antropologa dell'arte.
Ti do il benvenuto in questo percorso che ti porterà a gestire la tua energia in maniera funzionale, e riallineerà il tuo essere ogni volta che danzerai sui ritmi della danza sciamanica. Ho conosciuto la danza sciamanica nel 2007, e in maniera regolare 4 anni fa. Ecco, questo è il mio maestro, Alex Nikiforov.
Da allora non ho più smesso: ho preso l'impegno con me stessa, che l'avrei continuata a praticare per tutta la vita. A questo genere di decisioni si arriva quando una disciplina è davvero risolutiva, infatti io ho avuto innumerevoli benefici da questo tipo di danza. Benefici della danza sciamanica :
Ci possono essere le motivazioni più disparate per decidere di dedicarsi alla danza sciamanica. C'è chi la prende come un'attività aerobica alternativa, c'è chi ama danzare ma è stanco delle coreografie preimpostate, chi invece la utilizza insieme ad altre pratiche che alcuni chiamano new age, c'è chi davvero è interessato a comunicare col mondo degli spiriti, e chi invece ama l'aspetto sociale aggregativo, come gli sciamani urbani che si riuniscono per stare insieme uniti solo dai ritmi della musica tribale. Per alcuni è anche una questione virtuosistica, se ha un trascorso di danza contemporanea (forse la più vicina alla danza sciamanica). Ecco un esempio qui: In questa lezione imparerai a trovare la motivazione in sé per iniziare la pratica ogni volta: Il mood, che cosa si prova. Qui danziamo improvvisando, cercando la continuità del movimento, la circolarità, il rimbalzo, la trance. La trance è uno stato ipnotico in cui siamo guidati da qualcosa che non è il nostro io. Anche un semplice gesto ripetitivo o abitudinario può essere abbinato alla trance, anche se blanda (anche detta semi-trance). Alcune precauzioni da tenere sempre a mente mentre siamo in un locale in cui si danza. Iniziamo con questa parte burocratica, così una volta tolta di mezzo possiamo passare a ciò che più ci interessa.
E' importante creare uno spazio sicuro, perché una volta fatto, è più facile lasciarsi andare. |
Nella storia umana lo sciamanesimo è praticamente una delle costanti, denominatore comune di tutte le culture. La stessa parola 'trance' è originariamente associata alle pratiche sciamaniche. Lo sciamanesimo è sempre esistito ed esiste ancora nelle forme originai come in quelle più adattate alla nostra civiltà. Oggi abbiamo sciamani attivi in diverse culture, compresa quella occidentale. Eccone alcuni:
Ovviamente noi occidentali, oltre ad aver osservato e assorbito alcune delle loro pratiche, abbiamo anche capito qual è il processo e anche il senso del percorso sciamanico.
Jon Rasmussen, che lavora con individui, gruppi e organizzazioni utilizzando lo sciamanesimo, spiega che solitamente i percorsi di crescita personale operano a livello di credenze o di rapporti e quindi sulla psicologia, anche quella interiore. Noi occidentali ci concentriamo troppo sull'invluenza che hanno le parole e quindi la mente, che risente delle influenze esterne. Prestiamo invece poca attenzione ai condizionamenti che vengono da dentro di noi, dal mondo mitologico e da quello più interno ancora che è quello dell'anima: se ignorato, ciò che avviene a questi due livelli è ciò che ci impedisce di liberarci dai condizionamenti mentali e verbali. In breve, per cambiare e crescere davvero, dobbiamo allineare anche i due livelli nascosti, quello mitologico e quello inconscio-collettivo, perché sono più potenti degli altri due più superficiali, quello psicologico e quello mentale. Il contenuto mitologico si nutre delle narrative della cultura, della religione, della storia familiare, ecc.I contenuti di questo livello si cambiano attraverso il rito e la cerimonia, per questo tutti questi costumi e accessori, la presenza di simboli, riferimenti agli animali (ad esempio le piume). Il livello dell'anima poi è quanto di più interno ed ha a che fare con la ragione che ci ha generato, portato in vita, messo su questo pianeta. A questa dimensione ci si riferisce chiamandola 'anima'. Ecco, la trance e la suggestione, l'atmosfera creata dalla messa in scena facilitano l'accesso a questi due livelli più profondi dell'essere. |
Come arriviamo alla trance? Alcuni suggeriscono di usare una benda per allentare un po' il freno della coscienza, anche perché inizialmente è un percorso individuale anche quando si fa in gruppo. Solo più in là, quando ci si sente più sicuri, ci si avventura a interagire con altri danzatori. |
Un altro elemento è l'atmosfera che si crea precedentemente. A volte la si trova già così com'è, ad esempio danzare in un parco al crepuscolo con altri danzatori e percussionisti. Quando si danza soli, si può avere un luogo specifico (una stanza in casa, una palestra, un locale solitamente usato per altri scopi). In questi casi bisogna avere pronte delle soluzioni che facilitano l'entrata in un mondo immaginifico. Poi piano piano si possono togliere, perché non più necessarie: con un po' di pratica costante, sarete in grado di entrare in semi-trance in qualsiasi condizione ambientale. |
Un elemento fondamentale (ma non indispensabile) è la musica. Scegliere una musica inadatta più compromettere tutto, quindi è importante anche avere sempre pronte delle tracce audio preparate prima, per andare sul sicuro. In base a quali criteri sceglierle? Intanto a grandi linee tutte le canzoni con parole sono escluse, perché ancorano l'essere a livello verbale, mentre a noi serve parlare con la dimensione non verbale, quindi resta solo la musica strumentale, o a limite con vocalizzi non verbali. In questo insieme di possibili musiche, scelgo quelle che mi piacciono, e in particolare quelle che parlano col mio corpo: ascoltandole, noto che il mio corpo in qualche modo riconosce come 'compatibili', percéh mi vien voglia di muovermi, andare a ritmo. Col tempo anche la capacità di scegliere le musiche adatte si migliora. Con l'esperienza, ti conoscerai sempre più musicalmente, che è una forma di profonda intimità con se stessi. Alcune volte una musica che amiamo comunque non si presta al lavoro sciamanico. Come me ne accorgo? Semplice: se il mio corpo fatica a stare a ritmo, la musica, per quanto gradevole, non si presta. Non esiste un solo tipo di ritmo, la scuola dei 5 Ritmi ne conta 5. Noterete che comunque tutti hanno le percussioni protagoniste.
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Altro fattore importante è il riscaldamento, intanto per cominciare quello del corpo. In generale non si usa fare un riscaldamento sportivo, né artistico come nella danza. Questo perché si passa gradualmente dalla stasi al movimento,ma soprattutto perché i movimenti del riscaldamento (non so, corsa sul posto, flessioni, scioglimenti delle articolazioni, stretching) sono movimenti 'pensati', in qualche modo comandati dalla parte conscia, e questo è in contraddizione con quello che ci si appresta a fare, cioè mettersi in ascolto perché sia l'inconscio a generare movimenti. Esercitazione pratica Oggi per fare prima farai un riscaldamento lampo: fai 2 giri di corsa intorno al tuo isolato, oppure 3 minuti di corsa in cerchio nella stanza (o un altro riscaldamento a tua scelta) |
Attueremo alcune scorciatoie per trovare il mood tipico della danza sciamanica: 1. Un momento di meditazione mirato a resettarsi, in modo che i pensieri e gli stati d'animo di intralcio lascino il posto alla quiete e al movimento autentico, anche piccolo ed impercettibile 2. Si comincia pianissimo, con leggere oscillazioni, stando sul posto 3. Si trova subito un movimento piacevole che si può ripetere in maniera ciclica, anche piccolo e semplicissimo 4. Si amplifica il movimento fino a farlo diventare così ampio, che diventa qualcos'altro, purché si possa ripetere ciclicamente. 5. I distretti corporei seguono il baricentro: il baricentro guida il corpo. 6. In ogni istante, ogni volta che percepisco delle interferenze (ad esempio l'imbarazzo, la paura del giudizio altrui, ecc.) mi ripeto: “meglio nessun movimento che un movimento falso per compiacere gli altri” e questo basta a restituirmi il diritto ad essere quello che sono e fare quello che il corpo vuole che faccia. 7. Mi ricordo ogni istante che quello che conta è il piacere nel movimento.Mi autorizzo a godere della ritmicità e fluidità del movimento. Il piacere è la materia di cui è fatta la salute del mio corpo. 8. Immagino accanto a me uno spettatore speciale che prende dalla mia performance (attenzione, ogni sessione, per quanto piccola e solitaria, è una performance a tutti gli effetti) 9. Il mio corpo è solo un canale per veicolare quello che la musica esprime. Interpreto quello che il musicista ha codificato. E' un rapporto speciale quello fra il musicista e il danzatore. 10. Il corpo è parte del creato, un dono del creatore. Io sono il mio corpo, il corpo è un dono, io sono un dono del creatore. La mia danza è un momento di intimità con il creatore. Ognuno lo concepisca come vuole. |
Utilizziamo la traccia di Gabrielle Roth (sopra). Partiamo da fermi. Potrebbe arrivare un segnale, forse sì, forse no. Aspetto. Potrebbe arrivare fra 20 minuti. Mi muovo solo quando il corpo vuole. Imparo ad ascoltare il mio corpo. |
Se il segnale arriva, lascio ondulare il bacino, e lo faccio finché voglio. Le altre parti del corpo seguono. Posso continuare così anche fino alla fine. |
Ora se voglio lascio ondulare le spalle e vado con quello che succede. Le altre parti del corpo seguono. E così se voglio continuo così all'infinito. |
E se lasciassi ondulare un po' anche la testa insieme al resto? Mi piace ondulare la testa, posso continuare così anche fino alla fine. |
Il piacere delle mie membra mi guida. Ora lascio che ogni movimento mi porti, non lo interrompo, lo lascio trasformarsi in un altro movimento e poi un altro. Ogni movimento è valido, non esiste un movimento sbagliato. E se volessi essere goffa? Se volessi esagerare quello che sto facendo? Ma sì! E' lì che si nasconde il segreto dell'autoconoscenza. E io non ho più paura di me, anzi mi autorizzo a strafare, e a godere, e a dare, e a sbagliare e a sperimentare, e a registrare, perché la prossima volta sarà ancora più facile. |
Forse i piedi si spostano un po', non guidano loro, stanno seguendo la spinta. Ora i piedi hanno un particolare rapporto col terreno. E lo spazio è mio. Lo spazio è mio. Lo spazio è mio. Lo spazio è mio. E viaggio in questo spazio. Lo spazio è carico di significato. Lo spazio fra me e gli altri è carico di significato. |
Progressivamente rallento, e trovo una posizione sempre più rilassata, riposo. Sono nella consapevolezza del mio corpo.
Rituale di celebrazione degli spiriti della Natura (dal libro yogin e sciamano di Selene Calloni)
Musica, respiro, movimento del corpo, movimento della testa, canti, suoni, grida e fuoco purificatore, simboleggiato dalla fiamma della candela, sono gli elementi fondamentali di questo Rituale che ti conduce verso una profonda liberazione e rinascita.
Nel corso di questo Rituale i tuoi vecchi condizionamenti, il tuo passato che ti lega e ti àncora come zavorra, muore, mentre le forze naturali dei tuoi chakra bassi rinascono.
Scoprirai come il movimento libero, consapevole, il movimento nel quale ti concedi di essere totale nei tuoi gesti, è una tecnica meditativa profonda al pari dell’assoluta immobilità. Così, se molte tecniche di meditazione yoga fanno leva sull’immobilità del corpo e della mente, i Rituali sciamanici fanno più spesso leva sul movimento libero e totale; ma lo scopo resta invariato: portare la tua consapevolezza nelle profondità del tuo essere. Nella meditazione assoluta immobilità e movimento totale si equivalgono.
Ti aspetto alla prossima lezione, in cui imparerai a regolare il tuo stato di coscienza, innescare il meccanismo che porta alla semi-trance, e a quello che ti riporterà alla realtà. |
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